
Il caffè solubile
Il caffè solubile è un tipo di caffè istantaneo, che si presenta sotto forma di polvere secca. Essa viene ottenuta mediante un processo di infusione, che va a privare il chicco di caffè della sua parte acquosa. In un secondo momento la polvere viene rigenerata di nuovo con l’acqua bollente. Nasce per la prima volta nel 1800 e poi viene esportato in America, dove diviene famoso nel giro di poco tempo. Da quel momento, il caffè solubile si diffonde rapidamente in tutti i paesi anglosassoni e questo specialmente grazie alla facile preparazione e alla sua conservabilità, nettamente superiore a quella del caffè normale.
Sono i paesi anglosassoni i maggiori consumatori di questo prodotto. In Italia preferiamo di gran lunga il caffè espresso della moka o al bar.
In Inghilterra e in America, il caffè solubile è consumato generalmente come bevanda a colazione o anche durante la giornata. Lo troviamo in tutte le prime colazioni all’anglosassone che ci vengono servite negli hotel, in giro per il mondo.
Il caffè solubile si è diffuso nel mondo grazie allo storico marchio dolciario svizzero Nestlé. L’azienda nel 1938, infatti, cominciò a produrlo per esportazioni internazionali lanciando il brand, ancora oggi molto noto, Nescafé. Ma anche i maggiori produttori di caffè italiano tradizionale, come la Lavazza, vantano una produzione di caffè solubile di alta qualità.
Forse per la praticità della preparazione, questo tipo di caffè è senz’altro apprezzato anche dalle nostre parti, specialmente da coloro che lo ritengono più “leggero” rispetto a quello tradizionale. In effetti la quantità di caffeina che si trova in una singola tazzina di caffè, è la stessa che c’è in due tazze di caffè solubile.
In cucina il caffè solubile può essere impiegato per realizzare delle ricette specifiche come il tiramisù, che è praticamente tutto a base di caffè. L’utilizzo del caffè solubile rende la ricetta più leggera e meno intrisa del forte sapore del caffè tradizionale. Da leccarsi i baffi in ogni caso!